mercoledì 1 giugno 2011

Sorella acqua


Chi non ricorda il Cantico delle Creature, nel quale S. Francesco d’Assisi benedice Dio per i doni della Sua creazione? Dopo la lode per il sole, la luna, le stelle e frate vento, il Santo tesse l’elogio dell’acqua: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora acqua, / la quale è molto utile / et humile et pretiosa et casta.” Non desta meraviglia se sorella acqua sia anche uno degli attributi rivolti allo Spirito Santo nell’inno di Pentecoste “Veni, creator Spiritus” in cui la Liturgia cristiana lo invoca come “fons vivus”cioè fonte di acqua che dà vita. Rientra nel disegno dell’Incarnazione di Dio che gli elementi più comuni e indispensabili per la vita umana, come la terra coi suoi frutti, il fuoco, l’aria e l’acqua, oltre che elementi vitali assumano anche il simbolo di portatori di quella vita -la Sua- che il Signore ci vuol donare. Pane, vino, olio, sale, fuoco, acqua sono i segni liturgici più eloquenti. Con un po’ d’acqua e l’invocazione dello Spirito Santo, diventiamo addirittura partecipi della vita di Dio, suoi figli. E’ la meraviglia incredibile che si compie ogni volta che battezzo una nuova creatura mediante sorella acqua… Sono i sentimenti di stupore e di lode che mi accompagnano quando mi è concesso di compiere questo grande gesto creatore, come per la piccola Elena (in copertina), fatta nuova creatura per il dono del Battesimo.
Sorella acqua è oggi al centro di grandi dibattiti a livello non solo casalingo, ma mondiale. Perché ciò che è un dono del Creatore, per tutti gli esseri viventi, rischia, per l’insipienza e l’ingordigia dell’uomo, una volta dimenticata la sua origine e la sua vocazione di custode e non di padrone assoluto della creazione, di essere rovinato, rapinato e trasformato in motivo di conflitto e di morte.
Oggi si parla di diritto all’acqua, oltre che alla terra, al cibo, alla salute, all’istruzione, come di una questione vitale. Le statistiche, sia pure prese con beneficio di inventario, sono allarmanti. Si parla di 1 miliardo e 400 milioni di uomini, donne e bambini che non hanno accesso all’acqua potabile; si calcola che nei Paesi in Via di Sviluppo 2.200.000 persone in gran maggioranza bambini, muoiano ogni anno per malattie causate dalla carenza o cattiva qualità dell’acqua, per igiene scadente e cibi contaminati. Eppure l’acqua è il principio della vita, fondamentale per qualsiasi organismo vivente e che nulla può sostituire. Per questo l’acqua è patrimonio dell’umanità, dipendendo da essa la vita e la salute individuale e collettiva.
La maggior parte dell’acqua del pianeta si trova nei mari, ma è salata. Solo il 3% dell’acqua è “dolce”, ma si trova nei ghiacciai o negli strati profondi della terra. Abbiamo accesso in definitiva solo all’1% delle risorse idriche, che di per sé sarebbero sufficienti ad alimentare il doppio o forse il triplo della popolazione attuale. Il problema è che l’acqua non è disponibile in modo uniforme e per tutti. E’ la mancanza di investimenti nei sistemi idrici e l’inadeguata manutenzione degli acquedotti la principale causa della carenza di acqua potabile nel mondo. Ma anche l’intervento sconsiderato dell’uomo e del suo sistema economico e politico ha reso critica la situazione negli ultimi 50 anni. Diminuisce la quantità d’acqua potabile a causa dell’uso industriale (si calcola che occorrano 700 litri d’acqua per produrre 1 kg di carta e 20.000 litri per 1 kg di carne bovina dove occorre un’irrigazione intensiva), a causa della deforestazione e conseguente desertificazione… Diminuisce la sua qualità a causa della contaminazione dovuta all’uso di concimi chimici in agricoltura, incentivato dalle multinazionali della petrolchimica, dei nitrati e fosfati dovuti agli allevamenti intensivi. Per cui, se fino ad oggi si sono combattute molte guerre per il petrolio, in futuro sarà l’acqua la causa principale dei conflitti. I territori ricchi di acqua fanno gola a molti Paesi. Nel Forum Mondiale dell’Acqua all’Aia (marzo 2000) è stato calcolato che per fornire l’acqua a coloro che ne sono privi sarebbe stato necessario investire 180 miliardi di dollari tra il 2000-2005: è stato giudicato un costo eccessivo. Però il costo degli armamenti per lo stesso arco di tempo è stato di 4.500 miliardi, 25 volte il bilancio dell’acqua, ma nessuna ha fiatato. La Banca Mondiale pone come condizione per la riduzione del debito ai Paesi poveri la privatizzazione della distribuzione dell’acqua. L’ultima trovata è stato il commercio mondiale dell’acqua in bottiglia, il cui prezzo può giungere sino a 10.000 volte quello dell’acqua corrente del sistema pubblico di distribuzione. E dietro a questo commercio troviamo le grandi multinazionali. Il maggior rischio è vedere il settore idrico fagocitato da chi, ignorando l’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità, moltiplica a dismisura i profitti a scapito come sempre dei poveri.
L’OPAM sempre più pone attenzione alle richieste che riguardano l’acqua per le scuole (sia costruzione di cisterne che di servizi igienici), in modo da prevenire attraverso un servizio efficiente e un’adeguata istruzione le tante malattie legate all’acqua. E’ il nostro piccolo contributo alla Pace, che nasce dal rispetto dei diritti umani per tutti e che vi chiediamo di sostenere con la vostra ammirevole generosità.
Don Aldo Martini

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