martedì 21 settembre 2010

L'Africa avanza al passo delle sue donne

Queste parole sono lo slogan di una campagna per l'assegnazione del Nobel per la Pace 2011 alle donne africane. E' un' iniziativa lodevole soprattutto perché si riconosce per la prima volta nella storia un soggetto collettivo. Donne: un soggetto collettivo formato dall'intrecciarsi, in una solidarietà silenziosa, di migliaia di esistenze non solo in Africa ma in ogni angolo della terra, che giorno dopo giorno, rispondendo alla propria vocazione più profonda di generare, custodire e far crescere la vita, continuano a donare figli e quindi futuro al mondo, combattendo una battaglia silenziosa contro l'annientamento e la morte seminate da guerre, epidemie, fame e povertà. Alle donne l'Unesco dedica quest'anno la giornata mondiale dell'alfabetizzazione.
 La comunità internazionale è sempre più cosciente del ruolo fondamentale delle donne nella lotta alla povertà e nel rendere più vivibile per tutti questo nostro mondo.
Eppure dei 759 milioni di analfabeti adulti nel mondo due terzi sono donne.
 E' una situazione intollerabile che riflette il perpetrarsi di una delle più pesanti ingiustizie di tutti i tempi. Ormai tutte le statistiche lo dimostrano: lì dove si promuove l'educazione delle donne migliorano sensibilmente le condizioni di vita dell'intero villaggio con una serie di benefici che a cascata si estendono dall'ambito personale e familiare all'intera vita di un Paese.
Questo è un fenomeno evidente perché i benefici che ne derivano sono quantizzabili.
Lì dove le donne sono istruite si osserva una riduzione sensibile della mortalità materno-infantile e dell'incidenza di malattie facilmente prevenibili. Migliora il livello economico della famiglia e della società. Inoltre si assiste ad un repentino innalzamento del livello d'istruzione della società perché madri istruite favoriranno l'istruzione dei propri figli. E non ultimo donne istruite sono in grado di scardinare pregiudizi e oppressioni, difendere i diritti delle fasce più deboli della società e promuovere così la diffusione di una cultura di giustizia e di pace.
E' per questo motivo che la sfida per un mondo migliore richiede la rimozione quanto più rapida di tutti gli ostacoli che impediscono alle bambine l'accesso all'istruzione e alla formazione.
In molte culture la donna è considerata inferiore all'uomo ed emarginata in una condizione di semi schiavitù che precocemente viene da lei condivisa con le sue figlie.
Infatti il mondo è pieno di bambine-madri non solo dei propri fratelli ma spesso anche di figli nati dal proprio piccolo corpo di spose bambine. Favorire la nascita di scuole materne è fondamentale perché questo testimone di sofferenza e di esclusione sociale non passi da madre in figlia.
Inoltre poiché l'inserimento precoce nella scuola garantisce più facilmente il proseguimento degli studi e previene l'abbandono scolastico, la presenza di una scuola materna estende il suo influsso sul livello di alfabetizzazione di un intero villaggio.
Un altro ostacolo da rimuovere perché le bambine possano andare a scuola è la carenza di insegnanti donne: sia perché queste rappresentano agli occhi di tutte un modello diverso di realizzazione della donna, sia perché la loro presenza nella scuola dona una maggiore serenità alle famiglie.
Inoltre è indispensabile per ottenere una parità di genere ridurre la distanza fra casa e scuola. In gran parte delle zone rurali i bambini sono costretti quotidianamente a percorrere lunghe distanze (anche oltre 10 Km) in situazioni di forte rischio (foresta, banditismo, guerre..) e anche in questo le bambine sono le più penalizzate.
Nell'attesa che in ogni parte del mondo, al di là dei possibili utopistici obiettivi lanciati dagli organismi internazionali, che spesso restano solo sulle pagine di enormi dossier le cui date e dati vengono aggiornati di generazione in generazione, è indispensabile avviare attività di alfabetizzazione, formazione professionale e di coscientizzazione delle donne che possano consentire di colmare un divario che altrimenti rischia di diventare sempre più grande.
In ogni progetto che mensilmente pubblichiamo sul nostro giornale e nel nostro sito teniamo sempre fisso lo sguardo su questo importante obiettivo. Crediamo che le donne, liberate dalle catene dell'ignoranza, potranno continuare anche oggi a essere lo strumento migliore per diffondere con forza il messaggio di Resurrezione che il Signore ha affidato loro per ogni uomo in ogni angolo del mondo.
Anna Maria Errera

Nessun commento:

Posta un commento